Congelamento di materiale genetico

Il progresso segnato negli ultimi anni nel settore della fecondazione assistita e lo sviluppo di tecniche sempre più avanzate, ci offrono la possibilità di crioconservare e preservare materiale genetico sia dell’uomo che della donna.

In questo modo si preserva la loro fertilità anche nel futuro, quando e se può rendersi necessario. Con il metodo della crioconservazione è possibile preservare:

Per l’uomo

  • Campioni di seme in caso di oligozoospermia, di sospetto di riduzione graduale della capacità riproduttiva o difficoltà di produzione seminale;
  • Parti di tessuto testicolare in seguito a biopsia testicolare, in caso di azoospermia;
  • Campioni di liquido seminale nei casi in cui l’uomo adulto o l’adolescente deve sottoporsi a terapia oncologica.

Per la donna

  • Ovuli non fecondati per il mantenimento della fertilità della donna sia per ragioni mediche sia per ragioni sociali-etiche;
  • Parti di tessuto ovarico, nel caso si imponga una terapia oncologica.

Per la coppia

Si possono crioconservare gli embrioni che sono risultati da una procedura di fecondazione assistita. In questo modo si rende possibile il trasferimento embrionale in un ciclo successivo, se ritenuto indicato (per esempio in caso di sindrome da iperstimolazione ovarica)

CONGELAMENTO DI OVULI

Il congelamento di ovuli è stato fatto per la prima volta nel 1987, ma il metodo così com’era proposto dava scarsi risultati. Dal 2005 si è cominciato ad utilizzare il nuovo metodo di congelamento (vitrificazione o vitrification) che fa ottenere risultati ottimi con la sopravvivenza degli ovuli che raggiunge il 100%.​

Uno dei progressi più importanti per la procreazione assistita è costituito oggi dal metodo della vitrificazione degli ovuli. Questa tecnica di congelamento rapido consente ormai ai sensibili ovuli di congelarsi in tempi abbastanza rapidi in modo da evitarne la distruzione.

Con il metodo della vitrificazione degli ovuli si aprono nuove prospettive per la preservazione della fertilità femminile. Molte donne ritardano la decisione della gravidanza per ragioni sociali, riducendo però  molto le percentuali di ottenere una gravidanza a causa della ridotta qualita’ degli ovociti. La vitrificazione offre a queste donne la possibilità di crioconservare i propri ovuli quando si trovano ancora in età giovanile per poterli utilizzare in seguito. Un’altra pratica ancora più importante del metodo è la conservazione della fertilità in donne che devono sottoporsi a terapie oncologiche, offrendo quindi la speranza di poter avere un bambino in futuro. La crioconservazione degli ovuli per mezzo della vitrificazione è utilizzata anche per la creazione di banche di ovuli da donatrici e anche in casi di azoospermia del partner nel procedimento di fecondazione assistita.

Il procedimento della vitrificazione dura pochi minuti e il principio su cui si basa è la massima velocità di crioconservazione degli ovuli che mira ad evitare la formazione di cristalli di ghiaccio intracellulari. L’utilizzo di crioprotettivi di nuova generazione protegge gli ovuli da eventuali danni che possono verificarsi durante il processo di crioconservazione e la loro combinazione insieme al congelamento velocissimo porta gli ovuli direttamente alla fase vetrosa evitando la fase di formazione dei cristalli di ghiaccio.

CONGELAMENTO DI TESSUTO OVARICO

La crioconservazione di tessuto ovarico costituisce un modo per mantenere la fertilità femminile quando questa è minacciata da eventuali terapie da seguire per patologie maligne. Anche se si tratta di una tecnica molto promettente, si trova ancora a livello sperimentale.

Per la procedura, si asporta per via laparoscopia quella parte di ovaie che contiene molti follicoli immaturi che in seguito viene congelata secondo la tecnica della vitrificazione.

In questo modo si aprono le seguenti prospettive future:

  • Trapianto ortotopico, vale a dire la ricollocazione del trapianto nel punto anatomico dell’ovaio.
  • Trapianto eterotopico, vale a dire la collocazione del tessuto in un altro punto del corpo, per esempio sottocutaneo.
  • Maturazione in vitro dei follicoli primari e degli ovuli immaturi perché raggiungano lo stato dell’ovulo maturo e si rendano capaci di essere fecondati con il metodo della fecondazione assistita.

​Il progresso che si osserva nel campo della crioconservazione di tessuto ovarico è continuo e dà molte speranze di procreazione. 

CONGELAMENTO DI TESSUTO TESTICOLARE

La crioconservazione del tessuto testicolare riguarda il tessuto che contiene spermatozoi maturi che possono essere estratti dopo lo scongelamento e utilizzati per la microfertilizzazione.

Quando si utilizza
Il prelievo della biopsia di tessuto testicolare è ritenuto indispensabile in caso di azoospermia allo scopo di poter da un lato accertarsi della presenza o meno di spermatozoi, dall’altro per il loro prelievo e il loro congelamento. L’applicazione più importante però di questa tecnica è l’utilizzo del tessuto testicolare congelato come misura preventiva di mantenimento della fertilità in uomini che devono essere sottoposti a terapie anti-tumorali e rischiano, dopo la terapia, la patologia dell’azoospermia, ma è altresì importante anche per ragazzi di piccola età e adolescenti che sono colpiti da neoplasie maligne potenzialmente curabili, ma i cui testicoli si trovano in una fase precoce di spermatogenesi e sono a rischio a causa della terapia farmaceutica anti-tumorale.

Come si effettua
Di solito, si prelevano da ogni testicolo parti tissutali che vengono sminuzzate in pezzi più piccoli. Una parte tissutale di ogni testicolo è sottoposta ad esame istologico, mentre le altre parti sono mantenute con il metodo della crioconservazione. Le parti tissutali che saranno utilizzate per la crioconservazione sono inserite in crioprovette insieme a specifici crioprotettivi e dopo un preciso protocollo di crioconservazione, sono posti nell’azoto liquido a -196°C, dove rimangono sino al loro utilizzo per la microfertilizzazione.

Per richiedere un consulto o informazioni potete compilare il form o scrivere a pmapiacenza@gmail.com

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